Divisione Hardware e spiegazione eNb

Vodafone ha diviso l’Italia in varie zone (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8).
Ogni zona è accomunata da una stessa radice per la formazione dell’eNb 4G (5 cifre). L’eNb è quindi composto da: radice + un numero progressivo (codice progetto bts). Di seguito l’elenco:

  • Zona 1: Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria
  • Zona 2: Lombardia
  • Zona 3: Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia
  • Zona 4: Emilia-Romagna
  • Zona 5: Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e Molise
  • Zona 6: Lazio e Sardegna
  • Zona 7: Campania, Basilicata e Puglia
  • Zona 8: Sicilia e Calabria

Ad ogni gruppo di regioni italiane poi corrisponde un diverso vendor (marca) di apparati utilizzati.

  • Huawei: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Marche, Umbria, Campania, Lazio, Toscana
  • Nokia: Emilia-Romagna, Friuli V.G., Trentino A.A., Veneto, Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta

Abbiamo realizzato una mappa ad hoc per esplicitare al meglio i confini fra i diversi gruppi di regioni.

Ogni vendor, poi, possiede lo stesso schema dei cid (o settori) utilizzati.
Huawei e Nokia:

  • B3 = 31, 32, 33, 34
  • B20 = 11, 12, 13, 14
  • B7 = 51, 52, 53, 54
  • B1 = 41, 42, 43, 44
  • B8 = 91, 92, 93, 94

Apparati Hardware e Configurazioni maggiormente usate da Vodafone

Per quanto concerne gli hardware utilizzati, vodafone segue la divisione sopra riportata. Come postazioni, le scelte sono piuttosto variegate, con la presenza di installazioni su palo, traliccio e rooftop. Tuttavia, data la presenza di vari accordi di Site Sharing ( SSI 1.0 / 2.0 / 2.5 ) con Tim, Vodafone tende spesso e volentieri a condividere le proprie postazioni con l’operatore e vice versa. Molto spesso, infatti, i lavori di adeguamento e di installazione vengono fatti in contemporanea per entrambi gli operatori e ciò ne garantisce una capillare presenza sul territorio italiano. Occorre tuttavia denotare che questi accordi, spesso, sono limitati dalla popolazione che un sito copre: nelle aree ad alta densità abitativa (generalmente città sopra i 50 mila abitanti) i due operatori installano siti indipendentemente, o comunque gli sharing sono molto rari e sporadici. Entrando più nel dettaglio, l’SSI 1.0 è risalente ai traslochi di bts vodafone sulle controparti tim in periodo pre-Spring (vedi spiegazione poche righe dopo), l’SSI 2.0 è valido per comuni e città fino ai 35 mila abitanti e l’SSI 2.5 è riferito a comuni e città dai 35 mila ai 55 mila abitanti. Va poi precisato che l’SSI non è vincolante per la creazione dei siti da parte di Vodafone, infatti, sono anche presenti siti indipendenti dove solo lei è presente. Ultima nota riguarda il piano “Spring” che è stato lanciato dall’operatore rosso per la creazione di migliaia di nuovi siti radio e per potenziare ulteriormente la copertura sul suolo italiano. Trattavasi, infatti, di un piano lavori multimilionario che ha le consentito, a suo tempo, di avere il primato italiano per la copertura 4g, primato che per vari anni è rimasto di suo possesso. Attualmente gli altri operatori hanno, chi più chi meno, colmato questo “gap”.

Vodafone nelle sue installazioni risalenti al periodo dello “Spring” era solita installare tralicci con shelter verdi alla base. Le altre installazioni comprendono rooftop, pali autoportanti e microcelle.

  • Traliccio “Omnitel”

image
image

  • Palo autoportante con ballatoio circolare image
  • Microcelle imageimage

Backhauling e Accordi

Vodafone è il terzo operatore, dopo Tim e Wind3, come estensione della propria rete di trasporto in fibra ottica. Tuttavia, essa non possiede la stessa capillarità della sua controparte. Per ovviare a ciò vengono spesso stipulati accordi di affitto e condivisione delle infrastrutture principalmente con Tim, in particolare in zone con bassa densità abitativa. Altra frequente soluzione riguarda la costruzione di Hub in posizione di vantaggio ottico (su colline o montagne) a cui viene portato un collegamento in fibra ottica e, da li, redistribuito con tecnica punto-punto agli altri siti a vista. Rare, ma talvolta presenti, le cosiddette cascate, che consentono di raggiungere siti posti in località ostiche difficili da raggiungere nelle altre modalità descritte pocanzi.